Caro ingegnere Elio Mastella

sono perfettamente d'accordo con lei per quanto ha dichiarato su un quotidiano dei giorni scorsi, nel condannare i metodi della nostra giustizia, che prima fa sapere in giro alcune notizie e dopo informa gli interessati. Lei informa anche che ha 30 anni, si è laureato a 24 anni con il pieno dei voti e che lavora da 5 anni, come metalmeccanico  di settimo livello, in una azienda. Quest'ultimo particolare dovrebbe essere la prova che lei non gode di privilegi e di favoritismi nella carriera del lavoro, in quanto figlio del politico Mastella, cioè starebbe a dimostrare che lei appartiene ai comuni lavoratori che fanno la gavetta per arrivare ai vertici. Per questa sfumatura mi consenta di essere meno d'accordo con quello che lei afferma per i seguenti motivi:

1) Non metto in dubbio le sue qualità di preparazione e le sue doti professionali, ma desidero sottolineare che tantissimi   altri giovani,con le sue stesse qualità, non riescono a trovare subito occupazione e vagano da una azienda all'altra, senza alcun riconoscimento di anzianità, perchè spesso dipendono solo dalle agenzie interinali;

2) Nei mesi scorsi abbiamo letto sui giornali che la sua famiglia si è aggiudicata tanti, tantissimi, forse diverse decine di appartamenti e palazzi in Roma, che lo stato ha creduto bene di vendere a prezzi stracciati per fare soldi, e che la sua famiglia ha potuto venirne in possesso per risanare le casse deficitarie della Pubblica Amministrazione. Ricordo che un quotidiano scriveva all'incirca, "il notaio sfornava atti di aggiudicazione come fossero pizze" , non solo, i soldi per il pagamento dell'aggiudicazione di detti immobili, sono stati prestati da banche che hanno adottato particolari agevolazioni nella richiesta degli interessi passivi; Io non sono a conoscenza se lei è intestatario di alcuno di detti immobili, ma certo i suoi genitori non la lasceranno fuori dalle proprietà di famiglia che in certo qual modo potranno arrotondare il suo stipendio di metalmeccanico di settimo livello;

3) Quando lei ha rilasciato la sua intervista al quotidiano che ha riportato, giustamente, la sua lagnanza, a dimostrazione del fatto che non gode di alcun privilegio, penso che papà non dovesse essere presente, altrimenti l'avrebbe rincuorata subito dicendole di non disperare, perchè, come io ritengo, tutte le sue "peripezie nel mondo del lavoro"   potranno rappresentare la conoscenza di base, per la difesa dei diritti dei lavoratori, all'orquando i tempi saranno maturi per il suo ingresso nella politica attiva; (e chissà che questo non gli possa guadagnare l'incarico a ministro del lavoro, come papà nel governo Berlusconi);

4) Lei è sicuramente un giovane fortunato,  non soltanto perchè appartiene alla famiglia Mastella, ma anche perchè la sua intervista e capitata in un periodo in cui molti argomenti affollano la scena delle prime pagine e anche quelle delle notizie meno rilevanti (Università La Sapienza, Papa, spazzatura di Napoli, ammissione del referendum, pericoli per la maggioranza di governo e altro) altrimenti le sue lagnanze sarebbero state oggetto di più approfondite osservazioni da parte di giornali ed editorialisti che, ben documentati e con espressioni non certo improvvisate e sconnesse come le mie, le avrebbero fatto rimpiangere la scelta di non parlare.

Voglio chiudere ricordandoLe che, moltissimi giovani, come lei, avvertono lo stesso senso di disagio per la mancanza di un contratto a tempo indeterminato, anzi di più, spesso per un lavoro precario, incerto frammentario, a causa del quale non riescono a fare alcun progetto di vita e ancor meno possono pensare ad una famiglia.

La sua ingenuità, nel confessare lo stesso desiderio, pur nella sua evidente eccezione, merita l’augurio per una dignitosa e meritevole soluzione di un lavoro adeguato e sgombro da incertezze.